E DOPO L’INOCULO DI STATO…ANCHE IL SINDACATO DI STATO.

da | Lug 13, 2022 | Comunicati Stampa, Attualità | 2 commenti

E’ proprio vero al peggio non c’è mai fine…il Governo dei migliori, mai eletto dai cittadini, dopo aver massacrato cittadini ed imprese con i lockdown e le chiusure, dopo aver intrapreso una guerra per conto della NATO contro la Russia ed aver cagionato una inflazione stellare con un forte aumento dei costi dei beni essenziali e senza alcun aumento degli stipendi, ne pensa una più del diavolo….: per garantire la paga oraria minima agli “operai” garantirà l’applicazione per legge dei contratti sottoscritti da CGIL , CISL e UIL. Insomma, dalla contrattazione libera tra le parti datoriali e sociali (di qualunque genere) alla contrattazione imposta dalla legge. In effetti il tentativo del Governo è quello di integrare i sindacati operai e quelli padronali in un unico organismo che gestirà i problemi economici e sociali dell’Italia (sindacalismo integrale) garantendo ad un gruppo ristretto di sindacalisti un grande potere attraverso “un patto sociale” riservato a pochi (ovviamente CGIL, CISL e UIL). In retorica ciò si chiama “nemesi storica” e rivela un passato poco piacevole: nel 1926, un uomo chiamato Benito Mussolini, concentrò nelle mani di un gruppo di Dirigenti sindacali un grande potere avviando la costituzione di uno “Stato corporativo”…..che si voglia “ripristinare” lo stesso stato di cose? Eppure, senza bisogno di alcun “patto sociale”, basterebbe adeguare gli stipendi degli Italiani a quelli europei garantendo degli “stipendi minimi”. Un operaio tedesco percepisce 3.850 €, un francese 3.094 €, ovvero circa 1.200 € in più di un italiano. Più di tentare “formule amicali e di assonanza politica” nel tentativo di limitare o impedire ogni equità stipendiale agli operai italiani nei confronti dei colleghi europei, Governo e Sindacati Confederali si dovrebbero vergognare per non aver saputo difendere il potere di acquisto degli stipendi, per aver governato e difeso solo ed esclusivamente carrozzoni politici (società partecipate, vigilate, fondazioni ecc.). Ora però… dopo aver imposto l’inoculo di Stato, affamato l’Italia (5 milioni di poveri), arrivare a imporre il “Sindacato di Stato” è veramente troppo… Ora non ci sono più dubbi…l’ultimo passo, dopo il “Governo dei migliori”, sarà la dittatura. È ora di ribellarsi e di cancellarsi da ogni Sindacato che condivida le ipotesi scellerate di un Governo che , sempre di più, deve andare a casa.
Segretario Generale FISI , Rolando Scotillo.

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2 Commenti

  1. Engel

    Ormai è tutto palese.
    Ricattando il lavoro, hanno innescato la pavidità degli Italiani.
    Ci siamo fermati alla quotidianità, e come dei sudditi viviamo delle briciole che il governo ci da per vivere giorno per giorno.
    I sindacati fondatori del sindacalismo italiano, sono più impegnati a non farsi cancellare dalla storia che a fare sindacato, per cui i lavoratori non hanno più tutele.
    Per chi come Me ha iniziato tardi a fare sindacato, vedere il mondo del lavoro così abbandonato a se stesso, probabilmente come Me, prova un senso di tradimento del buon senso, del concetto costituzionale del lavoro, e del diritto costituzionale ad essere rispettato nel mondo del lavoro.
    Il sindacato dovrebbe essere la massima espressione della tutela lavorativa, e non un mero mercante di lavoro.
    Io ho già stracciato la mia tessera al momento opportuno e ho cercato chi mi rappresentasse veramente.
    La mia tutela l’ho trovata nel FISI, e come Me, tanti altri. Perché togliere “rappresentatività” a chi non ci tutela, e il primo passo per salvare il nostro lavoro.
    Sapere é la libertà di decidere.

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